Dopo qualche mese di silenzio, e di utilizzo abbastanza intensivo dei maggiori Social Network sulla piazza, finalmente mi accingo a scrivere quello che penso di questi. A chi mi dirà che ho sempre denigrato e respinto fenomeni come Facebook, rispondo che mi sono quasi sentito costretto ad iscrivermi, dato che h praticamente soppiantato Messenger come mezzo di comunicazione web prinicipalmente utilizzato dai miei contatti. E a differenza di qualche integralista, mi sono voluto adattare. Ma partiamo con il mio social pensiero.

Google +

Partiamo dall’ultimo arrivato nel panorama dei social network, ovvero Google Plus (ovviamente da Google). Stranamente è stato il primo social network che ho iniziato ad utilizzare veramente, addirittura nella sua fase di beta test privato, probabilmente per il mio noto anticonformismo nonchè per il mio recente acquisto di uno smartphone Android.

Google + introduceva a mio avviso interessanti caratteristiche, in parte mutuate e riadattate da altri social network (ma si sa, oggi è difficile innovare): le cerchie (come i gruppi di facebook, ma obbligatori, in modo da non avere tutti i contatti in un calderone), il concetto di seguire senza essere per forza seguiti (mutuato da twitter), gli hashtag (presi da twitter, ma inventati da un tizio che adesso effettivamente lavora per google). A queste aggiungeva alcune novità come gli hangouts (una specie di videochat / videoconferenza integrata), integrava nel tempo gtalk, gmail e youtube nel social network. Recentemente ha creato anche le pagine per le aziende e i brand, cosa che però inizialmente ha portato ad un aumento dello spam nelle cerchie.

Tutto rose e fiori quindi? Non proprio… G+ come struttura sembra voler far concorrenza a Facebook, strizzando molto l’occhio a Twitter: ne viene fuori un ibrido, forse non troppo riuscito: non lo ritengo immediato come Twitter per condividere contenuti con altre persone, e non ha la base utenti “noti” (amici, parenti etc.) di Facebook per spingermi ad utilizzarlo con continuità. Per ora è rimandato, anche se spero che potrà riemergere dalle ombre in questo 2012. Per ora è pieno di smanettoni e di utenti della prima ora (tipicamente utenti di Twitter, detrattori di Facebook o sostenitori sfrenati di Google).

Voto: 6+ di stima, per un 2012 migliore.

Facebook

Il social network per eccellenza, a quanto pare. La prima cosa che ho studiato prima di utilizzarlo è il sistema di privacy e condivisione dei contenuti: la maggior parte degli utenti medi, infatti, condivide contenuti con gli “Amici”, questo calderone unico che contiene tutti i contatti della propria lista. Facebook invece, già da tempo, consente di gestire i contatti in gruppi, e permette di condividere contenuti con interi gruppi, singoli utenti o addirittura di escluderli selettivamente dalla visualizzazione dei contenuti (per singolo post/contenuto).

Il punto di forza di Facebook, inutile negarlo, è la base utenti: è diventato fondamentalmente il principale sistema di comunicazione asincrona di questa generazione. Ormai si organizzano le serate, le uscite, i compleanni, tutto su Facebook. E se prima si mandava un SMS, ora si manda un messaggio su Facebook. Anche nel campo della comunicazione sincrona, con la chat ormai integrata nei maggiori client di IM esistenti (MSN, Skype, eBuddy, meebo etc. etc.), Facebook ha preso ormai il sopravvento: ammetto di essermi iscritto perchè degli oltre 300 contatti MSN che ho, se ne connettono ormai solo 5-6…

Nel corso dell’anno Facebook ha indubbiamente sentito la concorrenza di Google+; ne sono seguiti cambiamenti e miglioramenti molto apprezzati (almeno da me), come i gruppi automatici, e l’introduzione di features come la chat vocale (in collaborazione con Skype). Il cambiamento più epocale però è stata l’introduzione (ancora parziale in Italia) del nuovo profilo, la “Timeline” (o “Diario”): Tutti i contenuti che condividiamo si posizionano lungo una ideale linea temporale, andando a disegnare appunto uno stream della nostra vita; inoltre adesso è possibile datara nel passato e nel futuro i contenuti, in modo da collocarli al posto giusto nella nostra Timeline.

A mio avviso, con l’introduzione dell Timeline Facebook enfatizza quello che secondo me è l’uso pià scriteriato che se ne possa fare: utilizzarlo come vero e proprio Diario online, documentando vita morte e miracoli della propria vita, dei propri pensieri, con foto filmati etc. Sono molte le persone che, per esperienza diretta, utilizzano Facebook per andare a “vedere che fa quello/quella là”… Lungi da me condannare o meno questo o altri utilizzi dei social network, ma state attenti perchè ormai una ricerca online quando si tratta di fare un colloquio di lavoro non te la nega nessuno…

A Facebook va comunque il merito di permettere di mantenere / riallacciare i contatti con molte persone che per vari motivi (geografici, lavorativi, e altro) non risultano più direttamente contattabili. In questo è al momento difficilmente battibile.

Voto: 7,5 

Twitter

Twitter, suo malgrado, è il vero fenomeno del 2011 (almeno in Italia, nel resto del mondo era già affermato).

Il primo impatto con Twitter, specialmente per chi arriva da Facebook, è spiazzante: dove sono le foto, dov’è la chat, dov’è il profilo… che ci faccio con sto coso? Non bisogna perdersi d’animo però: andiamo ad analizzare nel dettaglio il funzionamento di questo social network.

Uno dei primi concetti da capire in Twitter è quello di Follow, o Seguire: Se infatti non seguiamo / siamo seguiti da nessuno, avremo ben pochi contenuti da condividere.A differenza di Facebook, dove il concetto di amicizia è reciproco, su Twitter è monodirezionale: io decido di seguire te, tu se vuoi puoi seguirmi o no. Di default non è necessario un’autorizzazione per seguire una persona, anzi, i casi in cui quest’opzione viene utilizzata è molto rara. Una volta che abbiamo iniziato a seguire qualcuno, i suoi tweet verranno visualizzati nella nostra “Timeline”, che corrisponde un po’ alla bacheca di Facebook.

Arriva quindi, dopo un po’ di esplorazione, il momento di condividere qualcosa di nostro. Ed ecco la seconda sorpresa: i messaggi di Twitter, i cosiddetti “tweet”, sono lunghi al massimo 140 caratteri. L’aggiunta di contenuti multimediali, come foto / video poi, non è così scontato: è stato infatti introdotto prima tramite applicazioni estere e poi incluso in Twitter, ma il contenuto resta fondamentalmente legato al messaggio, e non esistono gallerie / album in cui questi contenuti vengono organizzati.

Queste caratteristiche, che all’utente di Facebook sembreranno una limitazione, rappresentano il vero punto di forza di Twitter: lo scarso numero di caratteri porta spesso ad una maggiore incisività dei contenuti. Tutto questo si unisce ad un altro elemento fondamentale di Twitter: gli hashtag. Un hashtag è una parola preceduta dal simbolo “#”. Inserendo questa parola nel tweet (esempio #manovra) sarà possibile ritrovare il tweet all’interno della ricerca che ha in chiave quell’hashtag: si creano così enormi discussioni virtuali tra persone per lo più sconosciute, che hanno in comune di parlare dello stesso argomento. Ed è questo il punto di forza di Twitter: l’immediatezza e la capacità di rendere disponibile il contenuto a più utenti possibili nel minor tempo possibile.

Completano il quadro i DM (Direct Message), ovvero i messaggi privati tra utenti che si seguono a vicenda, il sistema di menzioni (ovvero le citazioni di un utente in un tweet pubblico), i retweet, ovvero la ricondivisione di un tweet di un utente da parte di altri (mezzo principale insieme agli hashtag per permettere la circolazione dei contenuti), il sistema delle liste, nient’altro che raggruppamenti di utenti di cui visualizzare i contenuti senza vederli “mischiati” nella timeline (fondamentale quando i follow superano i 100 secondo me) e il sistema delle tendenze (gli argomenti più discussi, ovvero gli hashtag più utilizzati).

Che bello tutto questo, eh? E’ quindi il social network perfetto? Ogni rosa, si sa, ha però le sue spine. Su twitter è diffusa una certa quantità di spam, utenti fittizi che mandano in giro link per lo più porno/virus. Inoltre, la comunità di Twitter a volte sembra un po’ chiusa / intellettualoide: da questo deriva un disprezzo più o meno esplicito per Facebook, per i Vip che hanno “sdoganato” Twitter alla grande massa, e un crescente senso, negli ultimi mesi, di “era meglio il twitter di una volta”. Fioccano inoltre i profili fake, ovvero di qualcuno che si spaccia per qualcun’altro: data le scarne info fornite nei profili, è facile infatti farsi passare per qualcun altro, magari famoso. A questo proposito Twitter ha creato i profili verificati, cioè certificati di autenticità da Twitter stesso.

Twitter, dicevamo, è sicuramente il fenomeno di questo fine 2011 in Italia: a trainarlo, volenti o nolenti, vip come Fiorello e il suo show (il titolo non è altro che un grande hashtag, se ci fate caso), sportivi come Valentino Rossi e i vari calciatori, e la sempre maggiore attenzione dei media per questo social network (se prima si sentiva solo “lo ha detto su facebook”, ora sempre più spesso sentiamo “lo ha scritto su twitter”).

Twitter resta secondo me il modo più gradevole di condividere contenuti con il mondo: permette di saggiare opinioni, domande, risposte, che vengono da “fuori”, ovvero da persone al di fuori di qualsiasi “cerchia” o “gruppo” a noi noto. E’ sempre più utilizzato, inoltre, da aziende, marchi etc. per fare degli annunci, data l’alta penetrabilità dei messaggi rispetto agli altri social network.

Twitter si sta allargando, insomma, lo si vede anche dall’evoluzione dei top trendings; probabilmente questo non piace agli utenti di vecchia data (me compreso), ma il successo di un social network si misura anche in base all’ampiezza del bacino d’utenza, e in questo Twitter va consolidandosi verso i 160 milioni di utenti (contro i 700 di FB e i 60 di G+).

Voto: 8

A margine volevo citare un social network alternativo come LinkedIn, orientato alla condivisione delle esperienze professionali, dei curriculum e delle opportunità di lavoro. Dicono sia il meglio per trovare un nuovo lavoro… Di sicuro troverete informazioni interessanti su possibili candidati alla vostra offerta di impiego.

Vi lascio con alcune citazioni, articoli, etc sui diversi social network… spero di non essere stato noioso in questa mia lunga analisi.

“Twitter è un posto dove parlare a se stessi con un pubblico” (cit)

“Twitter è un posto dove vorrei prendere un aperitivo con gente con conosco, Facebook è un posto dove vorrei tirare in faccia un aperitivo a persone che conosco” (cit)